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Un primo laboratorio di discussione avviato da Effimera
Report del Convegno del 21- 22 giugno – Milano – Macao
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Una discussione aperta, a volte concitata ma sempre diretta al punto, approfondita e soprattutto qualificata. Questi alcuni aggettivi per definire il Convegno di Milano dedicato alla Moneta del comune al quale hanno partecipato alcune delle migliori teste pensanti sull’argomento: da Christian Marazzi a Carlo Vercellone, da Massimo Amato a Stefano Lucarelli, da Tiziana Terranova ad Andrea Fumagalli, da Giorgio Griziotti a Marco Giustini, da Emanuele Braga a Jaromil, da Marco Sachy a Diego Weisz.
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Milano, 21-22 giugno 2014 – Presentazione e bozza preliminare di programma del convegno sulla moneta del comune, monete alternative e possibili implementazioni concrete a partire dal circuito dell’auto-produzione culturale. Effimera in collaborazione con Macao.
Macao, V.le Molise (Ex Macello), Passante Ferroviario fermata Porta Vittoria, Bus 90 91 93, Tram 12
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Cara S.ra Coppola, giornalista del Corriere della Sera dal racconto da Lei effettuato si evince quanto poco Ella sia informata sulla bocciatura dell’accordo tra i vertici Sea ed i sindacati del 4.06.14. In primo luogo, la questione non è salvare Sea Handling, che è costretta a chiudere per errori della dirigenza, ma preservare i diritti dei lavoratori che non hanno responsabilità alcuna. Sarà novecentesco considerare la dignità del lavoro qualcosa di importante, ma non si può essere sempre modernisti. Quanto al “sedicente studio legale che promette miracoli” forse sarebbe il caso di citare il nome per esteso, giusto per non essere confusi per Ilprofeta&gliapostoli&associati a cui sembra riferirsi Lei. Infatti lo Studio Legale Associato Paulli Pironti Laratro é forse poco conosciuto dalle redazioni, ma é ben noto ai lavoratori, per i quali negli ultimi dieci anni ha seguito numerosi contenziosi giudiziari tra cui una vertenza per circa 200 lavoratori di Sea Handing portata a termine con successo; è stato il primo a far riconoscere, nel lontano 2005, l’illegittimità dei contratti precari in aeroporto. Quindi non si occupa di miracoli ma di diritti anche se i due campi di intervento sembrano convergere molto ultimamente. Lo studio legale fa peraltro riferimento alla’associazione sindacale San Precario che da anni ogni primo maggio porta decine di migliaia di precari e di precarie in piazza. Quindi meglio informarsi e non confondere la tutela legale dei diritti acquisiti dai lavoratori durante tutte le fasi della trattativa, con risibili e subdole manovre: non si sono promessi miracoli, si son voluti difendere diritti che – questo sì che é aberrante – vengono visti ormai come privilegi e non quali condizioni minime garantite dalla legge nei passaggi da una societá all’altra. CI tocca citare un’altra imprecisione: non c’è mai stato alcun “volantino” ma una lettera raccomandata regolarmente sottoscritta da 377 lavoratori (tra Linate e Malpensa) e spedita a Sea S.p.A., Sea Handling, Airport Handling ed a tutte le organizzazioni sindacali. Insomma nel leggere il suo resoconto ci siamo sentiti trattati un po’ come i becchini della Sea, quando in verità ci tocca il più modesto ruolo di officianti di parenti e amici traditi dal solito parente scroccone.
articolo Corriere della Sera del 15 Giugno 2014 Rappresentanze da ripensare di Alessandra Coppola
Dodici mesi esatti ci separano dall’apertura dei cancelli di Expo2015: il grande evento che soprattutto nell’ultimo anno ha concentrato su di sé aspettative, roboanti promesse di progresso e sviluppo, ma anche tutto il peggio di una ricetta di ripresa economica centrata su precarietà lavorativa, speculazione finanziaria, cemento, stato d’eccezione e poteri speciali.
A un anno da Expo 2015 e in prossimità del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, stiamo pensando in grande: l’appuntamento dell’Euromayday 2014 non si esaurirà nella Parade del 1 Maggio ma aprirà una tre giorni di dibattiti, proposte e azioni: The NED, i NoExpoDAys.
Ci dicono che sta per cominciare la ripresa economica, ma non ci dicono chi ne usufruirà. Non sicuramente le precarie e i precari, le inoccupate e i disoccupati, i lavoratori autonomi eterodiretti o le lavoratrici stabili precarizzate; non sicuramente gli studenti con le loro scuole disastrate né i migranti, che vedono i loro diritti calpestati dalla legge Bossi-Fini e da un discorso razzista diffuso e serpeggiante, quando non ostentato; non sicuramente le migliaia di famiglie sfrattate e senza tetto che vedono Governo, Regione e Comune dirottare le risorse pubbliche dall’emergenza sociale della Casa a grandi eventi e grandi opere senza alcuna utilità collettiva. Non sicuramente gli abitanti dei quartieri cittadini e dei territori sventrati da grandi e piccole opere, come le periferie ovest milanesi che da settembre resistono contro il progetto devastante della Via d’acqua di Expo o le città dell’hinterland che vedono antiche aree agricole trasformate in pascoli di cemento per la speculazione.
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thx: Effimera In barba alle direttive europee e al principio che il contratto di lavoro di riferimento è quello subordinato a tempo indetrminato, le misure del governo Renzi, liberalizzando totalmente il contratto a tempo determinato e l’apprendistato, rendono il contratto a termine (sino a tre anni, rinnovabile ben 8 volte) l’architrave del mercato del lavoro e nesancisce la definitiva precarizzazione. Oltre a rendere la precarietà giuridicamente strutturale (già lo è nella realtà) pone una serie di questioni rilevante in tema di rappresentanza. Come reagire?
E’ stato pubblicato in data 20 marzo sulla Gazzetta Ufficiale, con la firma di Re Giorgio, il decreto legge numero 34/2014. E’ senza alcun dubbio la più violenta aggressione ai diritti dei lavoratori di questi ultimi anni, nessun governo di destra aveva mai osato tanto; nessuna legislazione europea contiene una liberalizzazione così ampia e totale del contratto a tempo determinato, che diventa di fatto la forma ordinaria delle assunzioni, in palese contrasto con la direttiva 99/70 dell’Unione.
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