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Lo sappiamo, fa
molto retrò pretendere uno stipendio per il proprio lavoro, soprattutto
se cognitivo, ma che ci volete fare? Siamo un po’ tradizionalisti, su
queste cose.
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Lo sappiamo, fa C’era una volta Pane, Amore e Fantasia, il film di Luigi Comencini che è diventato un classico della commedia all’italiana. Immaginiamo che Comencini dovesse scrivere adesso una sceneggiatura, immaginiamo che volesse farlo sulla situazione dei lavoratori, mettiamo che si tratti del personale dei musei, quelli privati ad esempio. Sarebbe parecchio difficile trovare uno spunto di comicità perché la situazione è parecchio deprimente. Meno di un anno. Tanto è durato il sogno di decine di giornalisti ‘free lance’ – che fa tanto figo ma si legge ‘senza contratto’ – e aspiranti giornalisti.
Diario di bordo: domenica 30 marzo 2008
Va riconosciuto merito a chi, giovedì 27 marzo, ha reso possibile, all’Università La Sapienza di Roma, l’incontro con Judith Butler e Wendy Brown, docenti di Berkeley, in California. Era la prima volta che Butler, famosa filosofa femminista americana – nota da noi soprattutto per il suo fortunato libro del 2004 “Vite precarie” e considerata una delle principali fondatrici della “teoria queer” – veniva in Italia. Evento di rilievo particolare, dunque, in questo primo semestre dell’anno bisestile 2008. Momento che si prestava perciò, perfettamente, a qualche polemica, a eccitazioni forse eccessive, anche alle letture frettolose. |
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