Lavoratori della logistica occupano la sede INPS di Milano

inpsRimasti senza stipendio dal 15 maggio e ancora in attesa delle spettanze dei mesi scorsi, un gruppo di lavoratori ha occupato la sede dell’INPS di via Maurizio Gonzaga.

Di seguito la cronaca della giornata

 

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Principe Azzurro Cercasi: finale a sorpresa all’incontro nazionale degli Operatori del Sociale

caffè.jpgMa cosa c’entra una tazza di caffè se stiamo scrivendo dell’incontro tra gli Operatori del Sociale del 5 maggio 2013?

Andiamo con ordine. Nella prima domenica del mese di maggio 2013 50 operatori del sociale di – quasi – tutta Italia e un rappresentante degli utenti di Torino, si ritrovano al Piano Terra di  Milano con il pretenzioso intento di creare un coordinamento nazionale.

Nulla di nuovo sotto il sole direte voi. Potremmo allora citare più o meno inopportunamente, K. Gibran quando dice che “una sinfonia dice in ogni momento una sola grande cosa. A volte due o tre grandi cose e poi la ripete ancora e ancora ogni volta in modo diverso”.

L’atmosfera tra gli operatori è carica e c’è voglia di discutere e di fare insieme anche perché per molti questo incontro quasi-nazionale è una boccata d’ossigeno rispetto all’asfissia di certe situazioni locali, che sono tali non solo per la loro tragica condizione contrattuale ma anche per … se riuscite a terminare la frase avete anche trovato il senso dell’immagine della tazza, altrimenti vi consigliamo di proseguire la lettura.

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MAYDAY 2013: RIPRENDIAMOCI IL FUTURO

primoCarroIl mondo che conoscevamo solo fino a qualche anno fa è crollato davanti ai nostri occhi. La situazione italiana lo mostra in modo evidente. Il tessuto sociale è andato in mille pezzi.

C’è però la possibilità che dalla rottura di questi legami si crei energia e si sprigionino nuove forze dalla rivendicazione di bisogni e desideri.

La Mayday nasce da qui. Qui trova ogni anno la forza per prendere e farsi prendere per mano da decine di migliaia di persone, come è accaduto il 1 maggio 2013.

Una Mayday che, da sempre, assorbe quanto le accade intorno e per questo muta.

Soprattutto in questi ultimi anni, così difficilmente ascrivibili in esperienze già vissute. Prima hanno provato a sedarci con la logica dell’austerità, facendo saltare ogni livello della rappresentanza; ora ci riprovano con la logica della pacificazione nazionale, con il risultato di sancire definitivamente la distruzione di ogni patto sociale e quindi legittimare da una parte lo smantellamento totale del sistema di welfare e dall’altro favorire l’estensione della condizione precaria a tutti i settori della popolazione.

Quest’anno la nostra narrazione ha preso di mira la trasformazione neoliberista dei territori, esemplificata a Milano e in Lombardia da EXPO 2015. Un grande evento capace di ridisegnare politiche territoriali, finanziarie e lavorative. Un avamposto ideologico del capitale, un precipitato che sottende gestione mafiosa e affaristica dei finanziamenti pubblici, sbancamento di territori vivi e politiche aziendali volte a imporre ai lavoratori condizioni di ricatto, che durante questa Mayday abbiamo riassunto in tre parole -debito, cemento, precarietà- e in un carro comune, quello di apertura, chiassoso, comunicativo e militante, caratterizzato dalla rilettura del Monopoli nella versione critica improntata su EXPO a Milano chiamata Expopoli(s).

La Mayday013 ha articolato vertenze lavorative e lotte territoriali reali, costruendo una piattaforma concettuale e di conflitto che vuole arrivare al 1 maggio 2015, giorno di apertura dei cancelli di EXPO. E lo fa cercando e trovando un nuovo percorso -oggi quartiere Isola-Porta Nuova, domani i cancelli di EXPO- nuove parole e la partecipazione di una massa critica tale da non poter venire ignorata.

 

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Accademia Precaria: Reddito e comete

lunedì 29 aprile

la direzione del cambiamento: dal diritto al lavoro al diritto alla scelta del lavoro, verso i nuovi conflitti.

Operatori del Sociale: 5 maggio 2013 prove di collegamento

supereducatoreComitato Indignato o.s.s. di Venezia, Educatoricontroitagli di Bologna, Educatorisenzadiritti di Milano e Monza, Operatori Sociali non Dormienti di Torino, Salvailsociale di Genova, Operatori di Pisa, Collettivo degli Operatori del Sociale di Napoli. Questi i collettivi degli Operatori del Sociale che si sono dati appuntamento a Milano il 5 Maggio.

Forse per smaltire i postumi di una potente May Day 2013 sui temi di reddito diretto e indiretto, qualità e sfruttamento delle esistenze e dei territori . Questioni che un ingranaggio politico, culturale ed economico quale Expo 2015 porta drammaticamente all’evidenza.

Gli Operatori del Sociale si troveranno a Milano per discutere di sè, della loro condizione lavorativa sempre più precaria, di un sistema Welfare ormai ridotto all’osso, di una figura professionale, la loro, poco conosciuta e riconosciuta socialmente ed economicamente.

Abbiamo intervistato Valeria Drago, educatrice del collettivo EducatoriSenzaDiritti dell’area di Milano e Monza, per capire meglio di cosa si tratta.

Cosa vi aspettate dall’incontro di maggio?

Cercheremo innanzitutto di conoscerci meglio tra collettivi e di capire se ci sono le basi per costruire un coordinamento nazionale. Ci sembra onesto partire in questo modo sapendo quanto sia difficile mettere insieme i lavoratori. A dire il vero, prima ancora che mettere insieme i lavoratori, ci interessa confrontarci con gli altri collettivi per capire quali strategie hanno utilizzato per far prendere coscienza ai loro colleghi e scuoterli dal letargo in cui sembrano cullarsi. La condizione in cui siamo costretti è anche “merito” nostro, nel senso che spesso non abbiamo il coraggio di lottare per migliorarla.

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Reddito di Base

San Precario

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