Procter & Gamble & comunicazione

“Il consumatore è sempre più sofisticato
e più di prima vuole capire cosa compra e vuole essere consigliato”,
dice Taide Guajardo, direttore corporate marketing di Procter &
Gamble Italia e direttore media per l’Europa occidentale, che spiega
come la più grande multinazionale del largo consumo comunica i suoi
prodotti.


Vendere è diventata una attività  molto difficile. C’è una
tale moltiplicazione dei contatti, dell’informazione che raggiunge il
consumatore attraverso stampa, tivù, Internet, radio che il consumatore
è diventato meno sensibile ai messaggi tradizionali e ai canali
tradizionali”, dice Guajardo. “La mia personale sfida sia in Italia sia
in Europa è di trovare nuovi modelli per arrivare al consumatore, e non
solo a toccarlo, ma a coinvolgerlo in maniera da conquistare
addirittura la sua fedeltà , la sua devozione con un contenuto della
comunicazione più coinvolgente”.

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Lettera aperta ai lavoratori della cooperativa sociale “La Testarda”

Nel mese di giugno una vostra collega veniva scaricata dalla vostra cooperativa perché incinta.

Ha lavorato presso di voi per circa un anno frequentando
contemporaneamente un corso di 1000 ore per ottenere la qualifica di
OSS su esplicita richiesta della vostra direzione che prometteva, in
seguito a questo, un contratto a tempo indeterminato. Senza questa
promessa difficilmente avrebbe retto le difficoltà  che tale gravoso
impegno comporta, impegno che la vedeva contemporaneamente a scuola e
al lavoro.

Per un principio di onestà  nel rapporto lavorativo
ha rivelato il suo stato interessante poco prima della fatidica data
d’assunzione e, come molti sanno, a parole è stata rassicurata, nei
fatti, liquidata.

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Tfr: Intervista a L… di Banca Intesa!

Qual’è il futuro dei fondi pensione?

E chi lo sa.

Credi che noi sappiamo di preciso come vengono investiti quei soldi? Per noi significa, intanto, avere più liquidità . Più conti o posizioni aperte da gestire, e già  questo produce un bel po’ di soldi per la banca. In pratica è come se si aprissero contemporaneamente migliaia di conti correnti.

In più tieni conto dei vincoli. E’ come per un mutuo, se tu lo vuoi chiudere sai quanto ti costa? E poi ci sono le fluttuazioni del mercato, che possono essere positive ma anche negative.

Di sicuro le banche premeranno sul governo per ottenere la liberalizzazione di quanti più settori possibile. Un po’ come è successo per altri settori. Gli effetti delle liberalizzazioni sono stati certo più concorrenza, ma l’utente finale non ha visto di certo scendere i costi dei servizi. Basta guardare cos’è successo per le assicurazioni o per la telefonia. In realtà , avere a disposizione questi soldi ora, per le banche significa avere più possibilità  di intervento, più potere economico. E poi non dimentichiamo il costo del denaro e le sue variazioni ormai totalmente indipendenti dall’inflazione programmata, una cifra ridicola che non tiene conto del costo effettivo dei servizi più diffusi.

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Rassegna stampa City of Gods (1)

Da Il Manifesto 24.12.06


Una cospirazione precaria per la «Città  degli dei»

Giornalisti e non insieme per un giornale autoprodotto.
Un’iniziativa irriverente e l’invito all’azione comune su una realtà
dilagante

Distribuita ieri a Milano in cinquantamila copie una free-press
autoprodotta in solidarietà  con la vertenza dei giornalisti. Ironia e
dissacrazione per parlare dei «precari dell’informazione» e del rifiuto
degli editori di rinnovare il contratto di lavoro scaduto da due anni.
Ma anche critiche verso i sindacati e la sinistra politica, colpevoli
di avere avallato in passato il lavoro precario

Irriverente, ironico, con l’obiettivo ambizioso di fare informazione
sui lavoratori precari nella carta stampata e non solo. Ieri mattina, i
milanesi in procinto di salire sulla metropolitana hanno trovato una
sorpresa. Negli appositi contenitori, a differenza dei due giorni
precedenti, c’era una free-press liberamente distribuita. Il formato,
l’impaginazione, la scansione delle pagine era la stessa, non però i
contenuti. La testata del «giornale» autoprodotto è quella di una nota
free-press presente sia a Roma che a Milano. Ma con quell’aggiunta, che
in Italia ha precedenti nelle operazioni dissacranti del Male e che al
di fuori dei confini italiani si chiama subadvertising: lo stesso mezzo
per messaggi differenti..

Stampata in cinquantamila copie e diffusa gratuitamente, il
giornale si chiama City, come appunto la nota free-press, ma con
l’aggiunta «of Gods». Apertura, titoli e pagine interne tutte dedicate
all’uso sempre più diffuso di free-lance, giornalisti a cottimo, a
progetto, tutti pagati pochi centesimi a riga e senza nessuna di quelle
garanzie della categoria che l’intransigenza degli editori vorrebbe
fare carta straccia. Un giornale composta da brevi articoli trasudanti
ironia e sempre sul crinale del paradosso per mettere a nudo ciò che i
«precari e le precarie dell’informazione» sanno bene. I giornali e i
magazine e informazione tv vedono al lavoro un esercito di «invisibili»
che gli editori vogliono manovrane come meglio credono per far
lievitare le inserzioni pubblicitarie. E così City of Gods presenta una
(immaginaria) intervista al rappresentante degli editori, Boris
Bianchieri, che spiega perché la linea d’ombra tra informazione e
pubblicità  deve essere estesa a tutta l’informazione.

Da qui la decisione degli editori di rimuovere l’ultimo ostacolo –
il contratto nazionale di lavoro – che si frappone tra loro e la
pubblicità . I redattori non sono teneri neanche con li giornali di
sinistra, come quando denunciano che la pratica di usare precari non è
infatti sconosciuta nelle testate storiche della sinistra. E che i tre
sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil hanno, negli anni passati, ma
anche recentemente, basti pensare al caso Atesia, sottoscritto accordi
e dato il via libera a leggi e leggine che hanno istituzionalizzato la
precarietà  nel mondo del lavoro. Come ogni giornale che si rispetti, il
giornale distribuito ieri a Milano è diviso in sezioni.

Così, l’apertura è dedicata al rifiuto dei Pacs, ma con una
avvertenza: l’unione di fatto di cui scrivono i redattori di City of
Gods non è quella sentimentale, bensì quella tra editori e
pubblicitari. Il secondo titolo è invece dedicato alla notizia bomba
dell’abolizione del canone Rai e che i giornali saranno distribuiti
gratis, perché saranno prodotti con software che selezioneranno le
informazioni e costruiranno gli articoli in linea con i desideri degli
inserzionisti. Notizie immaginarie, ma la lettura del giornale riserva
non poche sorprese.

Come nelle schede di accompagno dei pezzi «portanti»: le notizie lì
presenti non sono immaginarie. E’ da alcuni mesi che a Milano gruppi di
precari hanno cominciato a dialogare con «colleghi» dei media.
Incontri, seminari, convegni per stabilire differenze e ripetizioni
nelle rispettive condizioni di lavoro. Alcuni dei gruppi di precari
hanno alle spalle il percorso della MayDay e di Serpica Naro. Da qui
l’idea di dare vita a «Cospirazione precaria», luogo aperto per
raccogliere informazioni e costituire una mappa del lavoro precario,
utilizzando un un sito Internet dove ogni precario o precaria può
segnalare cosa accade nel suo posto di lavoro (www.autistici.org/ip).Un
lavoro di «intelligence» per mettere in comune informazioni. Ma il
sapere diventa potere, dicono quelli che hanno prodotto City of Gods,
solo quando di diffonde capillarmente per dare vita ad azioni comuni..

E la free press diffusa ieri ha visto il contributo di giornalisti e
non solo. Con un comunicato «i cospiratori» annunciano che quella di
ieri sarà  la prima di una serie di incursioni nella carta stampata. In
solidarietà  con i giornalisti, ma anche per non delegare a nessuno le
storie di ordinaria precarietà .

 

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Sea Girls

Vite precipitate: il low cost delle
precarie in Sea!

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Milano, 5 gennaio 007

Stamane una trentina di attivisti della san precario connection ha
messo in atto un’incursione gaudente all’aeroporto di Linate in
solidarietà  alle lavoratrici della S.E.A ( le sea girls ) che dopo aver
vinto il marzo scorso la causa di reintegro sono state mobbizzate e
trasferite da Malpensa a Linate. Dopo quattro anni di incertezze e
undici tempi determinati le lavoratrici si trovano ad essere quindi
assunte ma a 50 km in linea d’aria dalla propria residenza.

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Reddito di Base

San Precario

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