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San Precario, il santo protettore delle precarie e dei precari, rifiuta l’invito di Benedetto XVI per un incontro: “con quei sei miliardi potremmo dare un reddito ai precari”.
Il papa Benedetto XVI, in arrivo a Milano per il Raduno mondiale delle famiglie, ha chiesto in via ufficiale un incontro con San Precario per parlare della condizione dei lavoratori precari e disoccupati. Negli ultimi mesi Benedetto XVI ha più volte fatto riferimento ai problemi causati dalla precarietà, nelle sue stesse parole “un problema che non manca di creare angoscia in tante famiglie.” Per questo nella richiesta inviata al Santo il papa ha sottolineato la necessità di collaborare per porre all’attenzione dei fedeli e di tutto il Paese questa tragedia.
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Una settimana vicino al cielo, sulla torre Galfa liberata da Ligresti e poi qualche giorno nel giardino di Palazzo Citterio, confinante con l’Orto botanico, meraviglia segreta di Milano. Questa, per il momento, la parabola di Macao che per due volte è apparso in città, due volte si è insediato tra le strade e nella pioggia e due volte è stato sgomberato.
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Partecipa alla campagna “ATM si può dare di più“. Mercoledì 30 maggio a partire dalle ore 18.00 aperitivo ATM, al Pianoterra, via Confalonieri 3, quartiere Isola a Milano.
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Rho, 19 maggio 2012. Nella catena dei subappalti per i lavori di rimozione delle interferenze nell’area Expo, cioè nel primo appalto dell’Esposizione Universale del 2015, vinto dalla CMC di Ravenna, per un valore complessivo di circa 65 milioni di euro, si trovano aziende condannate e indagate a vario titolo in inchieste della Magistratura, in cui figurano reati gravi quali corruzione e turbativa d’asta.
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Ecco come le cooperative si spartiscono gli appalti ma si dimenticano delle educatrici lasciandole senza stipendio per tutta l’estate. Ancora una volta ci tocca affrontare la precarietà, causata dall’insicurezza lavorativa, dovuta al regime degli appalti. Stavolta quella delle educatrici e degli educatori del CoDeBri (Consorzio Desio Brianza) dopo la tragica gestione della cooperativa Cesed ormai in liquidazione, senza aver pagato stipendi e tfr ai lavoratori.
Con l’inizio del nuovo anno l’appalto, e i lavoratori di conseguenza, sono passati alle nuove cooperative unite nel Consorzio Comunità Brianza, un A.T.I. – associazione temporanea di imprese – formata dalle cooperative Tre Effe, Sociale della Brianza e Meta. Questo passaggio non è indolore e le nuove cooperative fin dall’inizio provano a imporre un contratto di part-time (verticale nell’anno) da settembre a giugno. Ma la protesta dei lavoratori – che si vedrebbero cancellati gli stipendi da giugno a settembre – è alta, e il pacco viene rimandata al mittente, visto il dovere di rispettare i contratti in essere su quell’appalto.
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