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Punti San Precario presentano. Sabato 27 novembre 2010 – ore 19.00 – LOA AcrobaxIntervengono:  Intelligence Precaria. Generazione P. Precaria. Il workshop vuole essere un momento di confronto tra diverse reti che agiscono nel contesto metropolitano. A partire dalle esperienze sperimentate nellà realtà metro-lombarda e nella Roma “capitale della crisi”, vogliamo approfondire le pratiche di comunicazione sociale e agitazione inventate dalla cospirazione dei precari. L’iniziativa nasce nell’ambito della presentazione dei PSP Punti San Precario, uno spazio di relazione e conflitto contro la precarietà, una camera del lavoro e non lavoro di chi rivendica diritti sindacali e reclama un reddito di cittadinanza per tutti i precari e i disoccupati. 
Segui PSP: l’unità di crisi dei precari per un nuovo welfare! 
 								 	
						
		
								
										
Nessun testo legale per quanto brillante potrà mai disegnare i contorni del concetto di bilateralità, fondamentale per capire le dinamiche in cui si muove il sindacato moderno. 
In aiuto arriva l’attualità, i casi veri, il pane quotidiano dell’Intelligence Precaria. 
Le cavie inconsapevoli delle nuove politiche industriali sono i 350 lavoratori della Fiera di Milano, una Spa di nome lottizzata fino al midollo da comune, regione e provincia. Dentro all’azienda, l’unica che ha ancora contratti a tempo indeterminato dentro i nuovi capannoni di Rho Pero, ci sono le RSU Cgil,Cisl e Uil cioè i sindacalisti-lavoratori, figure diverse dai sindacalisti esterni, stipendiati direttamente dal sindacato.  Prosegui la lettura » 
 								 	
						
		
								
										COMUNICATO STAMPA  
 FIERA MILANO TAGLIA UN QUARTO DEI DIPENDENTI. LA FORNACE E SAN  PRECARIO “INAUGURANO” UN CONVEGNO SU EXPO 2015 PER DARE IL VIA A UNA  CAMPAGNA DI INFORMAZIONE CONTRO LA FIERA  
Rho, 4 novembre 2010. Questa sera gli attivisti del centro sociale  Fornace e di San Precario hanno “inaugurato” un convegno sullo stato dei  lavori di Expo 2015 organizzato dall’AIL (Associazione Imprenditori  Lombardi) presso la sala conferenze di Villa Burba. Prima dell’inizio  dei lavoratori, dopo una rapida trattativa con il presidente dell’AIL  Emanuele Piazza è stato srotolato uno striscione con scritto: “Modello  Expo: Fiera taglia 85 lavoratori su 300!” per denunciare i tagli al  personale operati da Fiera Milano S.p.a. Infatti, l’8 settembre scorso  l’azienda ha firmato un accordo con i sindacati che prevede, ad oggi, 85  dipendenti in cassa integrazione in deroga per un anno, totale rinuncia  al contratto integrativo e un aumento degli orari di lavoro. Tutto ciò a  fronte di una relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2010 dalla  quale si evince un risultato netto del semestre pari a 8 milioni di euro  e l’acquisizione di un operatore fieristico nel mercato brasiliano per  circa 16,1 milioni di euro. Dati che dicono chiaramente che Fiera Milano  non è in crisi e che i tagli servono solo a sfoltire la platea dei  lavoratori “contrattualmente troppo garantiti” – secondo il loro punto  di vista – per rimpiazzarli con altri lavoratori assunti con tipologie  contrattuali atipiche e precarie che costano sicuramente meno  all’azienda. Non solo, in queste settimane l’azienda si sta attivando  per mettere in cassa integrazione altri 70 lavoratori a partire da  gennaio dell’anno prossimo. Il nuovo polo fieristico, che avrebbe dovuto  portare ricchezza e tante opportunità di lavoro per il territorio si  sta rivelando invece il far west della precarietà, dove vengono  calpestati i più elementari diritti dei lavoratori, dove alcuni servizi  vengono appaltati a società che si permettono addirittura di non pagare  i lavoratori per mesi (come la Best Union S.p.a.) e dove imperversa il  lavoro nero nel montaggio/smontaggio degli stand e non solo. Tutto  questo mentre l’ente fieristico riceve benefici dalle istituzioni (come,  ad esempio, il dimezzamento dell’ICI che dovrebbe pagare per  i padiglioni espositivi) e si appresta a realizzare milioni di euro in  termini di diritti edificatori sui terreni di sua proprietà che dovranno  ospitare expo 2015. Ma se così stanno le cose, la città di Rho non è  più disposta a tollerare la situazione scandalosa che si consuma  all’interno del nuovo polo fieristico. Per questo da oggi ha il via una  campagna di informazione diretta a sensibilizzare l’opinione pubblica  sulle malefatte della Fiera, svelando cosa si nasconde in realtà dietro  quella che si autodefinisce la più grande vetrina dell’economia  italiana.  
INFO sulla campagna :: www.milanofiera.net :: fieramilano@sanprecario.info :: 346 3989550  
SOS FORNACE :: www.sosfornace.org :: sosfornace@inventati.org  
SAN PRECARIO :: www.precaria.org :: info@sanprecario.info 
 								 	
						
		
								
										 Questo è un invito! 
Un invito ad un aperitivo con San Precario, una sorta di “Open-Day”, una finestra sui progetti e sulle pratiche dell’Intelligence Precaria (IP). Vogliamo costruire un percorso (autenticamente precario) intorno ai temi che abbiamo sviluppato durante gli Stati Generali della Precarietà: welfare, reddito e precarietà. 
 Un percorso potente e condiviso, tutto da pensare e costruire insieme. 
 Ci troviamo LUNEDI 25 ottobre alle 19.30 in via Pichi 3 (MM2 Romolo). 
 								 	
						
		
								
										 Se c´è una cosa che gli Stati Generali della Precarietà hanno confermato, è la potenza della condizione precaria e la matura consapevolezza delle sue ragioni. 
La due giorni di dibattiti, incontri, contatti e contaminazioni che si sono svolti a Milano il 9 e 10 ottobre hanno infatti mostrato una ricchezza di partecipazione,  comunicazione e proposte come non si vedeva a tempo, soprattutto in una  realtà come quella milanese, asfissiata dalle politiche securitarie avvelenata dalla repressione e dal ricatto della precarietà. Circa 500 persone in due giorni hanno partecipato ai 9 workshop che hanno caratterizzato questa prima edizione degli Stati Generali della Precarietà. Moltissime le realtà precarie presenti, gli attivisti e i cittadini interessati ad approfondire un argomento, la condizione di instabilità di vita, spesso trattato con studiata superficialità dai gruppi dirigenti, economici sindacali e politici. Prosegui la lettura » 
 								 	
						
	
					
    
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