Nel 2008 si reinventeranno i giornali
Di Emanuela Di Pasqua
Per Marco Pratellesi, direttore del Corriere.it, il 2008 sarà l’anno del giornale post-Internet e dell’integrazione tra carta e online per i giornali, l’anno in cui vincerà la logica anglosassone e i quotidiani rinunceranno all’ipertrofismo. I tempi sono maturi. Leggi tutto….
La profezia secondo la quale il giornale di carta potrebbe essere destinato a morire si avvererà nel futuro imminente?
Io non credo che il giornale sia destinato a sparire a meno che non si suicidi, nonostante calino le vendite e anche la pubblicità. Continuerà a vivere, purché ritrovi una sua collocazione. Il giornale di carta è necessario al lettore perché è l’unico che continua a fissare una gerarchia della giornata e in parte dovrebbe continuare a conservare quel lavoro di gerarchizzazione, ma in un modo differente e soprattutto facendo i conti con il giornalismo online e i siti d’informazione, dove la gerarchia è in continuo divenire e viene ridiscussa in continuazione.
Cosa farà il giornale del 2008?
Mi auguro che il giornale del prossimo futuro sappia tornare ai reportage e al giornalismo d’inchiesta, sappia tornare sulla strada e sappia tornare a essere un giornale di idee, che cerchi "fuori" ciò che ancora non è nel flusso mediatico.
E lo stile che farà tendenza?
Io credo e mi auguro che a far tendenza saranno testate come il Guardian o l’Independent, con una prima pagina personalizzata e coraggiosa che sottolinea il loro valore aggiunto avendo anche l’audacia di sfuggire all’omologazione. Il modello del quotidiano 2008 sarà più asciutto e sfuggirà alle tentazioni di ipertrofismo.E come si concilieranno le redazioni tradizionali con quelle online?Il modello è mantenere le redazioni divise, ma farle comunicare molto. In questi giorni, con le primarie americane, gli inviati del Corriere stanno proponendo questo modello unito e separato in modo esemplare, procedendo a scrivere il pezzo più urgente per il web e producendo con più calma gli articoli più riflessivi destinati alla carta. Coordinandosi con entrambe le redazioni e sapendo di volta in volta passare dallo stile del web a quello della carta.
Cambierà il lettore nel 2008?
E’ già cambiato il lettore e si è creato un nuovo pubblico, in maniera molto analoga a quanto successe con l’avvento della radio. Questo nuovo pubblico, nato con il web e prevalentemente costituito da giovani, ha interiorizzato le caratteristiche intrinseche del modello di informazione online. La sfida del giornale del 2008 è riuscire a trasferire questa nuova tipologia di lettori anche sulla carta. Il 2008 continuerà a essere anche l’anno dell’informazione dal basso e del contributo dei lettori e le redazioni, anche cartacee, devono aprirsi a questa logica.Si avvererà nel 2008 la profezia di Negroponte di un giornale personalizzato?A questo punto non ci credo più al MyJournal. Uno dei fattori che stimola il lettore nel seguire le news e gli approfondimenti è soprattutto quello di intercettare lo scoop, la novità inaspettata, l’effetto sorpresa dell’informazione. Oltre la curiosità di seguire i filoni di interesse personale esiste dunque un’aspettativa in questa direzione che con il giornale confezionato ad hoc si perderebbe.
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