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dalle 19.30 alle 22.00 tutti i giovedì
al F.O.A. Boccaccio in via Rosmini, 11 – Monza Brianza –
C’è una storia scritta dal subcomandante Marcos dell’ EZLN che narra della creazione del mondo. La storia è molto bella ma qui, per spazio e necessità vi basti sapere che gli dei che crearono il mondo lo lasciarono incompiuto, decisero di non finirlo, non per noia o pigrizia, ma perché anche gli uomini potessero contribuire all’opera.
La storia è citata in “Infanzia e Filosofia” di Walter Kohan (Morlacchi Editore) e sebbene si presti a molteplici riflessioni, può essere una buona metafora per l’educazione che mai si compie per intero e che necessita di due soggetti solidali tra loro per realizzarsi.
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Stamattina una cinquantina di persone, tra lavoratrici, lavoratori e studenti della Statale di Milano, si sono riuniti in presidio e assemblea di fronte all’ingresso dell’università: la protesta riguarda il personale addetto alle pulizie, da più di un anno in attesa di risposte sul proprio futuro lavorativo e da oltre tre mesi senza salario. Tra errori dell’amministrazione universitaria e caos nel sistema degli appalti di gestione dei servizi, le lavoratrici si sono trovate infatti per un anno in una condizione di incertezza e smarrimento, senza garanzie né tutele.
Nonostante si siano rivolti anzitutto alla Filcams, il sindacato si è dimostrato latitante e temporeggiatore, e l’atteggiamento di questa mattina lo rispecchia appieno. Tra le facce stupite delle lavoratrici e degli studenti, perfetti sconosciuti (“mai visti in un anno di vertenza” dicevano le stesse lavoratrici), presunti sindacalisti di mestiere, si sono presentati cercando di capeggiare il presidio per gestire direttamente il malcontento e la discussione con l’amministrazione. Prosegui la lettura »
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Milano, 7 febbraio, ore 19.00
Più di 200 lavoratori e soci della Cooperativa Cesed si sono presentati dietro convocazione ufficiale in Via Galvani 26 per partecipare all’assemblea del CdA della cooperativa che avrebbe duvuto portare alla liquidazione della cooperativa stessa e il passaggio ad una nuova cooperativa creata ad hoc.
Gli educatori erano fortemente preoccupati per il loro Tfr, per le mensilità non pagate e chiaramente per il loro futuro lavorativo che sembra lontano dall’essere garantito.
La direzione della Cesed sorpresincursa sia della numerosa partecipazione che dalla chiara volantà degli educatori di avere spiegazioni e risposte e di poter esercitare il loro diritto di soci ha prima cercato di impedirne l’accesso e quando i lavoratori sono comunque entrati nella sala ha deciso di annullare la convocazione con la scusa che non era possibile verificare chi poteva e chi non poteva partecipare alla stessa. Prosegui la lettura »
F.O.A. Boccaccio di Monza inaugura Punto San Precario e sostiene la mobilitazione degli educatori della CESED
Milano – Monza, 7 febbraio 2012
Il punto San Precario di Monza s’inaugura a partire dalle 18:00 in via Melchiorre Gioia 51/A (Milano) sostenendo ed appoggiando la protesta degli educatori e delle educatrici della cooperativa CESED, Centro Servizi Didattici, che cercheranno di boicottare l’assemblea dei soci della cooperativa, che ha all’ordine del giorno la messa in liquidazione e lo scioglimento della cooperativa stessa, con subentro di altra cooperativa.
I circa 500 educatori (Milano, Bollate, Cologno, Monza, Desio, Brugherio ecc.) temono di non ricevere più alcune delle mensilità loro spettanti e non ancora pagate, la restituzione dei 1000 euri che sono stati obbligati a sborsare per diventare socio della cooperativa per poter lavorare, inoltre è già realtà il fatto che la nuova cooperativa diminuirà il numero delle ore lavorative e di conseguenza il loro reddito verrà ridotto.
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“Scordatevi il posto fisso”, “Flessibilità buona e cattiva”, “Il posto fisso è monotono”, “Accettare le sfide della flessibilità”.
A sentire le parole del duo Monti-Fornero sembra di esser tornati alla metà degli anni Novanta.
Ma proff… Quanta poca fantasia, nemmeno le parole siete capaci di cambiare!
Allora, tra i profeti di quei dogma spiccava Massimo D’Alema, il primo a diffonderli a reti unificate. I loro effetti, nonostante le overdosi televisive, sono sotto gli occhi di ogni cittadino dotato di buon senso.
15 anni fa il tabù da abbattere era la somministrazione di manodopera, cioè il caporalato, legalizzato dal peggiore harakiri di sempre della sinistra: il pacco Treu.
Il lavoro interinale veniva giustificato dai cattolici progressisti fino alla Fiom, Rifo, Socialisti, Ulivi e ex Pci compresi. La scusa (anche quella) era la stessa di oggi: “Misure a sostegno dell’occupazione”. Prosegui la lettura »
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