| 
			
		 | 
		
		
				
		
		
    
		
		
								
										 Questo è un invito a partecipare agli Stati Generali della Precarietà, che si terranno a Milano il 9-10 ottobre 2010. Due giorni di dibattito e discussioni su lavoro, precarietà e diritti. Vogliamo parlare delle strategie da usare per un autunno all’attacco sui luoghi di lavoro e nei territori. Inventiamo nuove modalità di azione contro la precarietà e riprendiamo in mano il nostro futuro! 
Gli Stati Generali saranno composti da seminari e workshop per riflettere insieme ma anche per scambiare idee, tattiche, innovazioni e proposte legate a precarietà e lavoro. L’incontro nasce dall’esperienza decennale della Mayday ma è aperto a collettivi, sindacaliste, mediattivisti, avvocati, precarie e precari: proponete un workshop o un intervento per condividere l’idea, la pratica, la tattica, la campagna che volete. Oppure semplicemente venite agli Stati Generali e dite la vostra. 
 Prosegui la lettura » 
 								 	
						
		
									
						
		
								
										 Con questo articolo inizia una serie di reportage dal nostro inviato in California. Potete seguirlo anche su Twitter. 
Come introduzione ai movimenti che organizzano i lavoratori/trici dal basso mi sono letto questo Working for justice. The L.A. model of organizing and advocacy e poi sono andato a pranzo con Josh, uno degli autori. I capitoli del libro sono stati scritti in collaborazione con gli stessi attivisti, e sono focalizzati in particolare sul modello del worker center, cioè piccoli centri territoriali o di settore, forme ibride tra minisindacati e movimenti di base, che supportano i lavoratori e le loro lotte. In molti casi si tratta di lavoratori migranti, soprattutto latinos e coreani che formano la spina dorsale della forza lavoro losangelina. Si va dalla famosa KIWA, l’alleanza dei lavoratori di Koreatown, alle lotte di Justice for Janitors, fino a tassisti, lavoratori del tessile e degli autolavaggi. 
 Prosegui la lettura » 
 								 	
						
		
								
										 La conclusione del vertice del G20 a Toronto era pressoché scontata. Il risultato principale è stato non aver ottenuto nessun risultato, se non l’obiettivo (irraggiungibile) di dimezzare il rapporto deficit/pil entro il 2013. Non poteva essere altrimenti, nonostante tutte le dichiarazioni in senso contrario, dal momento che, dopo oramai tre anni dall’inizio della crisi, non è all’orizzonte una strategia comune che consenta una governance mondiale dell’economia. 
 Prosegui la lettura » 
 								 	
						
		
								
										 La domanda avrebbe dovuto essere più difficile. Come si fa a difendere  (ormai) la dignità del lavoro? Il nodo infatti sta tutto qui. La storia  della democrazia occidentale ha due passaggi: quello delle libertà (di  opinione, di associazione, di religione ecc. ecc.) e quello della  sicurezza sociale. Il primo viene dalla Rivoluzione francese, il secondo  dall’affermazione del movimento operaio e sindacale. Il primo è costato  un sacco di morti, il secondo forse molto di più, ma in genere morti  silenziose. Milioni di donne e di uomini che hanno rischiato la vita, la  miseria, la galera, il licenziamento per essere rispettati sul luogo di  lavoro ed avere dallo stato un sistema previdenziale e assistenziale,  il cosiddetto “modello sociale europeo”. 
 Prosegui la lettura » 
 								 	
						
	
					
    
 | 
	
 | 
	Ultimi VideoDaily Limit Exceeded. The quota will be reset at midnight Pacific Time (PT). You may monitor your quota usage and adjust limits in the API Console: https://console.developers.google.com/apis/api/youtube.googleapis.com/quotas?project=1050289324188  
 |