Il diritto del lavoro soffre di tre importanti contraddizioni e lacune, che da sempre si ripercuotono sulla classe produttiva più debole, ovvero con meno capacità reddituale, oltre che sulla collettività cui è affidato il compito di provvedere al sostentamento di quest’ultima in ipotesi di perdita del posto di lavoro.
Da un lato, vi è che il personale dirigente (preposto alla conduzione della azienda in cui operano) ed il personale operaio/impiegatizio, sebbene appartenenti alla stessa categoria contrattuale (quella dei lavoratori, spesso subordinati), sono assoggettati a parametri retributivi sproporzionati non solo in riferimento alla comparazione tra i valori da ciascuna categoria apportata alla vita e produttività dell’azienda (dirigente = operaio/impiegato), ma anche in riferimento all’effettivo valore di mercato in sé del dirigente apicale. Prosegui la lettura »








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