Da più parti e con insistenza si invoca la presa di una piazza per catalizzare la rabbia e lo sdegno e dare inizio a una sollevazione che   ci liberi da Berlusconi. Ma più che una piazza noi crediamo che il   momento decisivo sia uno sciopero che parli di precarietà, agisca nella   precarietà e coinvolga precari e precarie. Certo, siamo stanchi di   subire l’offensiva di questo governo che peggiora le condizioni di vita   di lavoratori, precarie e migranti, e le immagini che provengono dal   Maghreb ci trasmettono vibrazioni positive.








![Validate my RSS feed [Valid RSS]](/wp-content/uploads/valid-rss.png)
![Validate my Atom 1.0 feed [Valid Atom 1.0]](/wp-content/uploads/valid-atom.png)