Domenica 13 Febbraio San Precario è sceso in piazza, e si è gioiosamente mescolato alla marea di persone al grido dimissioni dimissioni!
A dire il vero molte erano le nostre perplessità, di fronte ad un appello che si diceva femminile ma che di femminista aveva poco. I toni, le stesse parole d’ordine, facendo leva sulla giusta indignazione per lo stato delle cose, spesso scadevano in contrapposizioni stile sante contro puttane che di femminista hanno ben poco.
E per chi da anni ha intrapreso un percorso di analisi e di lotta sulle questioni del femminile non era facile accettare alcuni dei cartelloni che si vedevano in piazza. la volontà di portare al centro della questione femminile temi come le disparità salariali, gli ostacoli nella carriera lavorativa, l’uso dei corpi femminili come strumento di valorizzazione delle merci, fino alla mercificazione del corpo stesso delle donne, si scontravano con cartelli tipo “mia sorella è incinta, Berlusconi richiamala!” che facevano a dir poco girare le ovaie.