La migliore serata del CJA e di questa settimana a Copenhagen è stata interrotta e poi trasformata in una caccia all’uomo dalla polizia dopo che gruppi di persone erano usciti da Christiania a lanciare sassi e costruire
barricate. Ormai è un attacco in forze della polizia a chiunque cerchi vagamente non dico di manifestare, ma anche solo di esistere, e i riot continuano a peggiorare.
La polizia è entrata in forze nella cittadella occupata dopo aver lanciato lacrimogeni ovunque e ha arrestato duecento persone. Poi ha cominciato a entrare in tutti bar e spazi di Christiania per intimare alla gente di andarsene se non volevano essere arrestati. Stessa cosa ha fatto nel tendone da circo dove poche ora prima avevano parlato Naomi Klein, Michael Hardt e Tadzo di CJA. Il bilancio finale è di 200 fermati, tra cui 7 dell’autobus dei movimenti milanesi che sono stati rilasciati stamattina alle 5.
Tutto parte dalla discussione accesa ma condotta alla grande da Lisa – eccezionale attivista americana veterana di Seattle 1999 – e da Tadzo. Nonostante i diversi interventi di persone rabbiose per la condotta della polizia, che chiedevano di fare mercoledì 16 un’azione violenta, CJA era riuscita a convincere le centinaia di persone nel tendone a tenere fissa la barra sulla strategia di disobbedienza civile non violenta. Ovazioni e grande carica, per la prima volta emozioni positive e la sensazione che le cose stessero prendendo la piega giusta.
Un paio d’ore dopo, mentre nel tendone stava impazzando la festa con musica e centinaia di persone a sfogare la tensione e la felicità accumulate, a 50 metri, appena fuori da Christiania, partono sassi, un’auto prende fuoco, ci sono barricate in fiamme e gas lacrimogeni arrivano fino a dentro il tendone mentre si balla musica balcanica. In questo momento non sono in grado di dirvi se è stato un riot deliberato da parte dei neri o se la polizia ha fatto qualcosa che lo ha innescato. Comunque bastano pochi minuti per capire che si tratta di “hardcore riot” come dicono i danesi più
esperti e responsabili, che sono preoccupati e stanno nel frattempo cercando di aprire uscite di sicurezza nel tendone, pronti al peggio.
Non ci vuole troppo tempo per capire che entreranno… la polizia che entra in forze a Christiania è un evento raro e quando succede non è mai indolore, tantomeno stasera: dentro al quartiere occupato c’erano credo più di duemila persone, senza contare i mille abitanti! Un fiume di polizia con camionette, cani, ruspe, ci resta un paio d’ore e arresta un casino di gente. Anche decine di italiani ci finiscono in mezzo e sono arrestati, altri vengono accolti nelle case e nei laboratori e si nascondono.
Christiania viene fatta evacuare da tutta la gente che sta nei bar e nelle strade, ma noi siamo salvi – siamo scampati al rastrellamento iniziale. Si fanno barricate a Nemoland, vicino al chiosco dei felafel, e i bar più malfamati e fricchettoni vengono perquisiti violentemente. La polizia se ne va dopo un’ora anche se continuerà tutta notte a fare controlli nel
quartiere di Christianshavn.
Pochi minuti dopo la fine dei casini a Christiania arriva la notizia che auto in fiamme ci sono anche vicino a Ragnhildgade, il centro dove dormono tutti gli attivisti arrivati dall’estero. Anche qui, la polizia è entrata e fa perquisizioni e fermi. Al quartiere di Norrebro, dove un tot dei nostri sono al Media Center per cercare di capire qualcosa e tenere i contatti con tutti, la situazione è invece tranquilla. Pero molte persone sono ancora detenute nella KlimaPrison e alcuni a quanto pare andranno sotto processo per gli scontri di stanotte. Seguite le notizie anche su Global Project e su Indymedia.
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