Copenaghen: Reclaim power!

veuveclicquottravelerReclaim power! La marcia verso il Bella Center per incontrare i delegati ribelli e tenere la People’s assembly fuori dal megasummit dell’Onu è andata. Meglio del previsto, perché anche se i numeri non erano molto elevati – si parla di tremila persone in corteo – molti obiettivi sono stati raggiunti.

Siamo arrivati al Bella Center, non abbiamo sfondato i cordoni di polizia e non ci siamo uniti con l’Inside block, ma il risultato è stato comunque ottimo. Anche grazie alla marcia Reclaim power! ieri dentro il Bella Center è successo di tutto, svelando l’esclusione dei paesi poveri e delle organizzazioni ecologiste e per la giustizia globale da qualsiasi ruolo persino formale nei negoziati. Ormai, palesemente, la democrazia è saltata. Sia fuori che dentro al Bella Center. Alcune Ong “amiche” di CJA sono state semplicemente tenute fuori dal vertice con scuse, e non verranno più riammesse. La nostra ministra dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha dovuto quasi fare scontri con la security per entrare, e alla fine scavalcare le transenne facendosi passare al volo la valigetta dall’ambasciatore. Dentro la valigetta, che si è aperta nel parapiglia, testimoni hanno avvistato… una bottiglia di champagne! Si brinda nel Bella Center?
Invece le persone che sono uscite per venirci incontro sono state minacciate di arresto se fossero USCITE dal Bella Center, malmenate, ricacciate dentro a forza. Ma hanno avuto il tempo di scambiare cori e saluti con una parte di noi, che sgusciati attorno al blocco della polizia potevamo se non altro vedere quello che succedeva dentro e solidarizzare rumorosamente. All’interno, a parte quelle che sono uscite per cercare di unirsi a CJA, altre 500 persone hanno protestato, e persino Chavez, nel suo discorso spero più corto delle canoniche otto ore ha detto che era solidale con noi. Dagli amici mi guardi iddio, ma insomma, la gelida giornata di ieri ha risollevato il morale di questo embrione di movimento e gli ha fatto capire che la strada potrebbe essere quella giusta.

Sul fronte della piazza ci sono stati anche ieri centinaia di arresti preventivi, cui si sommano diversi arresti mirati: immaginate quattro poliziotti in borghese che entrano di corsa nel corteo, spruzzano spray al peperoncino negli occhi di un portavoce di CJA, e se lo portano via altrettanto di corsa: è successo più di una volta. E poi manganellate e spray per tutti, cani per gli intrepidi guastatori che hanno cercato di violare il Bella Center con un ponte di canotti calato sul canale, sequestro del carro soundsystem, chiusura della gente tra quattro muri di blindati e poliziotti senza possibilità di scappare.

Nel mentre, nella solita KlimaPrison ci sono state rivolte e tentativi di evasione o perlomeno di distruggere i gabbioni in cui erano rinchiusi gli attivisti, che in queste ore vengono poco a poco rilasciati, anche se ancora non si sa quanti verranno invece incriminati o trattenuti. Il corteo è poi tornato in città, sciogliendosi davanti al KlimaForum anche se molti attivisti si erano già staccati per ritrovarsi a mangiare, bere e fumare calumet della pace a Christiania. La notizia dell’uscita dalle gabbie dell’ultimo fermato milanese è arrivata al pullman che lo aspettava per ripartire proprio insieme a quella dell’arresto per corruzione del becero e razzistissimo Piergianni Prosperini, sedicente Flagello dei centri sociali ed Eradicatore di No Global lombardo! Consenso e approvazione sono stati manifestati sventolando per aria cento manine in perfetto stile da attivista americano nerd.

Due persone però vanno ancora citate: Tadzo Muller di CJA, che non è ancora stato rilasciato e che dovrebbe diventare un caso di freedom of speech per la (un tempo) tollerante Danimarca. Oggi le sue immagini andavano insieme a quelle di Schwartzenegger detto Klimanetor tra le headlines principali sui maxischermi nelle piazze delle città. Uno scandalo
per tutta Europa. E poi c’è Luca Tornatore, accusato di aver preso parte agli scontri attorno a Christiania, il cui arresto è stato confermato e il processo fissato al 12 gennaio. Seguite le notizie su Global Project e partecipate alle iniziative di protesta in suo favore. Si preparano iniziative di solidarietà qui a Copenhagen, dove già si è tenuto in presidio sotto a un carcere, ma anche in Italia.

E poi i prossimi due giorni saranno quelli delle decisioni finali al summit, e anche le mobilitazioni non sono finite. Quelle di CJA sì, ma il KlimaForum continua – e non solo quello: per oggi è stato annunciato un flash mob a mezzogiorno e dentro al vertice non è detto che, nonostante i divieti completamente arbitrari dati alle Ong e nonostante l’arrivo di Obama (Obama! Obama! Don’t joke with Pachamama!) ci saranno ancora scintille anche al di fuori dei tavoli dei negoziati.

I ragazzi dello Youth Climate Movement stanno tenendo da ieri pomeriggio un sit-in dentro al Bella Center, e hanno annunciato che non se ne andranno finche non verrà raggiunto “un accordo giusto, ambizioso e vincolante”. E dichiarano di ispirarsi alla People’s Assembly di ieri, “alle loro azioni dentro e fuori il Bella Center, e adesso, proprio adesso, è il momento perfetto per prendere quella fiamma e diffonderla”

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