Non è piacevole cominciare ogni volta parlando della polizia, ma ormai è chiaro che le leggi speciali antimanifestanti e l’uso che ne sta facendo il blue blok danese hanno condizionato tutto lo svolgimento delle mobilitazioni di Copenaghen. Ormai dallo scandalo, che viene ora denunciato dai media danesi anche a causa dei giornalisti picchiati a fermati, si sta passando alle tragicomiche. Ieri il piccolo corteo (alcune centinaia di persone) che si dirigeva verso il porto per “bloccare la produzione”, e non commento oltre, è stato accerchiato, bloccato, sequestrato e arrestato in massa ancora prima di partire. Così, senza un motivo. Tutti in gabbia alla Klimaprison per 12 ore, e il camion soundsystem è stato portato via. Invece il piccolo corteo di Via Campesina affiancato dalla samba band è riuscito ad arrivare fino al controvertice Klimaforum subendo “solo” qualche arresto immotivato. Lì davanti però si è trovato ancora la polizia a cercare di impedire l’ingresso al forum. Perché? Non si sa. Cosa ne pensavano gli organizzatori del forum? Non si sa, non sono intervenuti. Alla fine la samba ha forzato il blocco e tutti sono entrati.
A proposito di Klimaforum, il regno degli ecopapaboys e come potete immaginare di Vandana Shiva, Bové, indios, attivisti ambientalisti, Ong e partiti di sinistra sembra non-politico. È un convegno in cui ci sono questi incontri e dibattiti molto ordinati, a volte anche interessanti, dove se finiscono i posti sulle poltroncine non fanno più entrare nessuno anche se ci starebbero altre 300 persone, e dove non si discute, si ascolta e si applaude e si passa all’evento successivo.
Nel frattempo CJA sta cercando di riprendere in mano la situazione per la manifestazione di dopodomani, quando si andrà verso il Bella Center per fare un’assemblea mista CJA e delegazioni che usciranno dal vertice. Ci sono due problemi: uno, pare che l’Onu quel giorno non farà entrare al Bella Center i delegati non-governativi, cioè proprio le persone che dovrebbero uscire dal centro e venire in contro alla manifestazione. La quinta colonna spazzata via con una decisione burocratica. Due, tutti si chiedono se la polizia ci lascerà almeno avvicinare al luogo del concentramento di una manifestazione perfettamente autorizzata ad arrivare fino all’ingresso del Bella Center. E visti i fatti degli ultimi giorni non è per nulla scontato. All’assemblea di ieri si è dato un minimo di struttura all’azione del 16, ma ancora mancano molte informazioni e decisioni da prendere.
Night chronicles: in questo clima poliziesco ci si meraviglia del fatto che non avvengano più casini di strada al di fuori delle mobilitazioni ufficiali. Stanotte per esempio sono volati qualche sasso e un po di vernice sulle finestre dell’ufficio immigrazione e nulla più. Oggi c’è la manifestazione No borders! No climate refugees! che andrà verso il ministero della difesa e la Clown army farà il suo ingresso in scena alla grande. Stasera finalmente un momento di condivisione a Christiania con l’assemblea con Michael Hardt, Naomi Klein e CJA e poi la festa in uno dei locali della cittadella occupata. Anche di questo si è sentito la mancanza nel freddo di questi giorni a Copenhagen.
[…] 14.12 – Clima di polizia […]