Leggi razziste e salute: approvato il Ddl sicurezza

noaccanimento.gifIl diritto alla salute? Non vale per gli immigrati

Al Senato è stato approvato il decreto
di legge Sicurezza. Accolto l’emendamento leghista che permette ai
medici a denunciare i clandestini (prima era vietato) e introduce
alcune altre nefandezze, come la schedatura dei senza tetto.

Via
libera anche ai mastini della Lega, che potranno, con la benedizione
del Parlamento del popolo italiano, organizzare le proprie bande sul
sacro suolo del Nord e divertirsi a dare la caccia agli stranieri.

Il promotore della
legge razzista, Renato Schifani, ha dichiarato: "Se lo vietasse
sarebbe un mancato rispetto della persona umana, ma questa norma non
impedisce allo straniero di presentarsi presso il sistema sanitario
nazionale." Chiarissimo, Schifani. Se stai male in ospedale ci
puoi andare tranquillamente, basta accettare il rischio espulsione.
Chi se ne frega se questo significa che ti rispediranno da dove sei
fuggito per la fame, la guerra o la tortura. Chi se ne frega se
perderai il salario con cui mantieni la famiglia. Chi se ne frega se
perderai parenti e amici e relazioni e insomma la tua vita. La TUA
vita non conta proprio niente, importa solo se lavori e produci,
possibilmente in nero, ma, se si riesce, pagandoci comunque le tasse.

A questo proposito il leghista Bricolo ha dato il meglio di sé:
"Siete voi i razzisti, quelli che stanno dalla parte degli
stranieri invece che da quella degli italiani onesti che pagano le
tasse". Come spiegare al genio che le tasse… (sorpresa!)
spesso, se sei straniero, le paghi per anni, poi basta muoia la nonna
che assisti per diventare "clandestina". Sembra facile,
come concetto, visto che la visibilità del migrante è
intermittente, dipende, grazie alle leggi italiane,
dall’intermittenza del lavoro. E quanto sia facile perdere il lavoro
lo dovrebbe capire chiunque, soprattutto in tempi di crisi Gli
italiani-brava-gente, no. Vogliono sicurezza.

Certo, non tutti gli
stranieri pagano le tasse. Dipende se il datore di lavoro li mette in
regola o preferisce evadere prima di tutto lui. In ogni caso, il
messaggio è chiaro: puoi essere curato solo se paghi le tasse. Siamo
in un paese civile, che diamine, il paese degli evasori fiscali.

Sempre Bricolo: "D’ora in poi sarà lotta dura alla immigrazione
clandestina e alla criminalità". In pronto soccorso chi ha
commesso un "reato" o un "crimine" viene già
segnalato, italiano o straniero che sia, lo sa chi la legge la
conosce (Bricolo non sappiamo). La faccenda è che se sei straniero
basta non avere o perdere un pezzo di carta e diventi un criminale. E
l’assenza di quel pezzo di carta non significa che tu non stia
lavorando, magari fai la badante in nero o vendi ombrelli per strada.
Il migrante, come sanno benissimo tutte le anime belle di questo
paese senz’anima, è il più precario tra i precari. E’ quello che,
proprio le leggi infami sul permesso di soggiorno, obbligano a
vendere la sua forza lavoro nell’assenza più totale di regole.

Tranquillo Schifani, non ci verranno più in ospedale. Se soffriranno
per una banale infezione a un occhio – magari guaribile con un
antibiotico da tre euro – rischieranno di perdere l’occhio. Se si
ammaleranno di gastrite finiranno col farsi venire l’ulcera. Se
avranno la cattiva idea di restare incinte, torneranno a morire di
parto, e con loro i loro figli. Basta anche con le vaccinazioni per i
bambini, questi pericolosi piccoli criminali clandestini. In difesa
della vita, mi raccomando. E se qualche straniero beccherà la
tubercolosi? Schifani, stai attento quando qualcuno ti tossisce
vicino, la salute è la prima cosa.

A noi non resterà che
organizzare gli ambulatori Anna Frank. Nel frattempo, a questa Italia
di giornate della memoria e di leggi razziste, auguriamo di cuore
salute e fortuna. Soprattutto salute.

www.divietodisegnalazione.medicisenzafrontiere.it 

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