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Ieri Torino è stata attraversata da un lungo corteo con più di mille persone. Ma gli operatori del sociali non erano soli, con loro hanno percorso le vie del centro gli utenti di diverse comunità e i loro famigliari.
C’erano i lavoratori della coop. Il Gabbiano di Alessandria senza stipendio da Dicembre che sopravvivono grazie all’aiuto di parenti e famigliari come commenta una di loro: “ E’ svilente tornare a dipendere da tua madre quando hai 33 anni!”.
“Non ci resta che continuare a lottare” aggiunge Sandra mentre regge lo striscione di stoffa gialla con sopra scritto il nome della loro cooperativa, “Abbiamo in programma una manifestazione mercoledì 13 febbraio con partenza alle ore 9.00 dalla sede del CISSICA, committente di molti servizi a Alessandria, per arrivare davanti al Comune ” e conclude dicendo che non si fermeranno fino a quando la situazione non si smuoverà. Nonostante ciò Il Gabbiano, nelle parole dei suoi dipendenti, è una cooperativa che funziona e che fa di tutto per garantire continuità lavorativa e stipendi. Questa è una condizione riconosciuta anche da Rocco degli Operatori Sociali Non Dormienti, che sottolinea il fatto che “spesso le cooperative agiscono correttamente applicando il contratto nazionale e cercando di garantire i servizi avuti in appalto. Bisogna chiedere conto agli Enti della drammatica situazione in cui sono ridotti i servizi sociali”.
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Intervento di Sandro Chignola
Intevento di Toni Negri
Intervento di Adalgiso Amendola
Presentazione di “Il diritto del comune. Crisi della sovranià, proprietà e nuovi poteri costituenti”, a cura di Sandro Chignola (ed. Ombre corte) Saranno presenti il curatore Sandro Chignola e uno degli autori, Toni Negri. Dalle 19 aperitivo, a seguire presentazione
www.pianoterralab.org – twitter.com/pianoterralab
Il nostro comune diritto Che interesse possono avere le realtà precarie, metropolitane, studentesche, a discutere di un tema complesso e in apparenza tecnico – ma che pure risuona familiare – come quello del “diritto del comune”? Che correlazione c’è tra le lotte sul territorio e questo dibattito? Quale contributo offrono le “sperimentazioni” dei movimenti sociali, europei e internazionali, a questo argomento? Si tratta di affrontare qualcosa che è già intuitivo e vede diversi tentativi – a volte scomposti, a volte affascinanti – di applicazione pratica. Ecco così che alcuni autorevoli filosofi, studiosi del diritto e giuristi (da Negri a Teubner, da Giso Amendola a Michael Blecher a Ugo Mattei, con l’introduzione di Sandro Chignola) hanno dato forma alla questione nelle pagine del libro “Il diritto del comune. Crisi della sovranità, proprietà e nuovi potere costituenti” (ombre corte, collana UniNomade, 2012).
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Questa mattina, a Bologna, Bartleby è stato sgomberato con il solito dispiegamento di forze dell’ordine. Il fatto in sé non ci stupisce: come realtà precarie, use a intervenire in modo diretto sul terreno del conflitto sociale, non ci aspettavamo qualcosa di diverso inquesto meschino Paese. Bartleby in questi anni ha fatto parte del nostro percorso, ha condiviso appuntamenti, sentimenti e relazioni,desideri, ha ospitato e si è fatto promotore di iniziative di resistenza e di offensiva sul terreno della moltitudine precaria.
Per cancellare tutto questo non è stato sufficiente un semplice sgombero. Sono stati costretti a erigere un muro, fisico e simbolico allo stesso tempo. Un muro che prova a dire che le plurime soggettività precarie non si devono autorganizzare, non devono produrre cultura “altra”, non devono diffondere il seme dell’insolvenza, non devono coltivare l’autonomia della lotta, non devono opporsi alla macelleria sociale delle politiche di austerity, non devono liberare sogni, bisogni e pretese nel nome di un reddito di base incondizionato e nella libertà del diritto di scelta del lavoro.
Ma con ciò hanno solo dimostrato di avere paura.
10, 100, 1000 Bartleby sorgeranno ovunque.
San Precario Milano NoExpo Climate Camp AMP Ambulatorio medico popolare Foa Boccaccio 003 Monza SOS Fornace San Precario Torino
Dal blog degli Educatori senza diritti:
Durante lo sciopero degli Educatori e delle Educatrici del 30 novembre, il Consorzio Comunità Brianza che rappresenta le Cooperative Meta, Tre Effe, Sociale della Brianza, aveva riaperto a una ripresa della trattativa in data 21 dicembre. Pochi giorni prima del 21 dicembre, il CCB ha annullato l’incontro e, di fatto, chiuso a ogni possibile trattativa sindacale per la firma di un accordo che ponesse fine alle problematiche dei lavoratori, problematiche, lo ricordiamo, nate a seguito del passaggio d’appalto dei comuni di Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Desio, Nova Milanese, Muggiò, Varedo rappresentati dal CoDeBri (Consorzio Desio Brianza).
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