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Giovedì, 10 febbraio 2011, h. 18.00
presso il San Precario Space e BOOKLET MILANO
Via Mario Pichi, 3, Milano, Zona Ticinese, M2 (P.ta Genova o Romolo), Tram 3.
Presentazione del primo numero dei QUADERNI DI SAN PRECARIO
Saranno presenti molti degli autori e dei cospiratori. Aperitivo e buffet Ingresso libero.
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Correva l’anno 2008 quando Berlusconi consigliò alle ragazze precarie di risolvere la situazione “sposando un uomo ricco”. Fu così che durante la MayDay di quell’anno, a Milano, un gruppo di femministe allestì un carro rappresentando una donna vestita da sposa che, chiusa in una gabbia, si scuoteva con tutta la rabbia, la forza e la disperazione possibili. Già lì si trovavano condensati i termini della questione che oggi diventa lampante nelle Arcore’s night: potere, gerarchia, controllo, sesso, scambio economico ma anche corpo e rivolta.
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L'edilizia è il primo settore dove il lavoro nero è causa di morte
Le lacrime da coccodrillo degli incravattati di turno non fanno che aumentare lo schifo. La scorsa settimana l’ennesimo precario è morto al lavoro. Precarietà e lavoro, un binomio mortale a guardare i dati che invece riguardano i lavoratori a tempo indeterminato: essere precari diminuisce di 1/3 la speranza di vita.
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E fanno 8! E c’è chi ancora dice che San Precario non faccia miracoli…E invece altri 4 lavoratori sono stati reintegrati da Fiera Milano Spa.
Da lunedì 7 febbraio altri 4 lavoratori torneranno al lavoro nonostante lo scorso 1 ottobre fossero nella lista nera dei 79 messi in cassa integrazione in deroga. Iniziano a vedersi le prime crepe all’accordo aziendale accettato supinamente dalle RSU e votato dai lavoratori sotto ricatto. In una sorta di voto di scambio, lavoro contro silenzio, dai contorni malavitosi. I re-integrati vanno a raggiungere altri 4 colleghi che erano rientrati in azienda giusto due settimane fa.
Intanto le azioni messe in campo dai lavoratori e dal Punto San Precario sembrano aver sortito gli effetti sperati. Nonostante il clima di intimidazione che si respira in azienda, raccontato a mezza bocca da diversi lavoratori agli attivisti del Punto San precario durante l’ultima azione dimostrativa in Fiera dello scorso dicembre, i commenti che è possibile leggere sul sito www.milanofiera.net squarciano un pesante tendone di scura omertà.
Tra i lavoratori rimasti in azienda serpeggia il dubbio, la voglia di rispondere anche anonimamente ai ricatti di Enrico Pazzali, sua Altezza l’Amministratore Delegato. Il principe che mentre denuncia la grave situazione di crisi, conclude accordi milionari in Brasile. Moderno pascià di una corte fatta da 35 dirigenti/vassalli, dove il costo di ogni auto aziendale, tra cui lussuose Passat da 60mila euro, basterebbe a coprire il salario annuale di due dipendenti.
Per i vassalli del Signore non vale il dogma della produttività: solo a loro vengono concesse ogni anno ferie dal 20 luglio al 10 settembre. Avreste dovuto vedere con quale maschera il Pazzali convinceva i padri di famiglia che l’ascoltavano in assemblea lo scorso settembre della necessità dei sacrifici. Guai a contraddire Sua Eminenza. ‘A chi tocca’ , pensavano preoccupati mentre il ‘kapo’ iniziava a parlare al microfono.
C’è la crisi aveva assicurato con faccia contrita, scimmiottato dai sindacati confederali, e le sue parole erano state amplificate dall’imparziale Sole 24 Ore. Unico media ad aver diffuso la notizia. Peccato che, secondo indiscrezioni pubblicate sul blog dei lavoratori, la sera dopo la firma dell’accordo con cui scaricava sull’Inps il costo della cassa in deroga festeggiava allegramente. Eccola l’etica aziendale meneghina, vanto della nostra cara classe dirigente lombarda.
Tracannava nebbiolo e gustava succulente costate arrostite sulla brace di un esclusivo ristorante nell’alessandrino. Buon appetito, maestà. Sappia però che San Precario non molla l’osso. E sogni d’oro anche a Graziella Carneri numero uno della CGIL del Commercio lombardo. Chissà se anche lei dopo averci dato dei vigliacchi voglia promuovere quelle azioni penali promesse da Pazzali ogni volta che sbircia sul sito.
E’ che ci siamo stancati di farci svegliare sudati dagli incubi che evocate.
San Precario è qui pronto a rovinarvi la digestione! Toc, toc, ci siete? L’abbuffata sta per finire. milanofiera.net
di Sergio Bologna
Dicono che nei negozi di alta gamma c’è grande richiesta di maglioncini di cashmere. Pare che furgoni della Caritas passino e ripassino da villozze e case padronali a ritirare smoking, completi gessati, cravatte a quintali. E’ il popolo dei padroncini, di seconda, terza generazione, giovanotti dal SUV facile, MBA nella tasca dei pantaloni, che aspira a diventare un popolo di Marchionne. Tocca a loro. Guadagneranno la prima pagina della “Padania” o magari del “Sole24” per esser riusciti a negoziare contratti aziendali al ribasso? Pochi però riusciranno a farsi notare da Obama. Prosegui la lettura »
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