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Da Brescia a Milano continua la protesta dei migranti a più di 30 metri d’altezza, con un’ironica vignetta Vauro ha detto che per la prima volta ci guardano dall’alto al basso. Chissà come ci vedono da lassù.
Nell’estate 2009 a Milano 5 operai della INNSE erano saliti su una gru per difendere il loro posto di lavoro ed erano riusciti ad ottenere un duplice risultato: il primo è stato quello di salvare il posto in fabbrica ed il secondo, di più ampio respiro, di ridar voce agli operai, una categoria che sembrava destinata ai musei novecenteschi. Adesso anche i migranti, stufi di essere presi in giro da leggi-truffa e dalla totale assenza di diritti, salgono su una gru uscendo dal silenzio e facendo accendere i riflettori sulla loro condizione di non-persone (come li definisce il sociologo Alessandro Dal Lago).
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Nessun testo legale per quanto brillante potrà mai disegnare i contorni del concetto di bilateralità, fondamentale per capire le dinamiche in cui si muove il sindacato moderno.
In aiuto arriva l’attualità, i casi veri, il pane quotidiano dell’Intelligence Precaria.
Le cavie inconsapevoli delle nuove politiche industriali sono i 350 lavoratori della Fiera di Milano, una Spa di nome lottizzata fino al midollo da comune, regione e provincia. Dentro all’azienda, l’unica che ha ancora contratti a tempo indeterminato dentro i nuovi capannoni di Rho Pero, ci sono le RSU Cgil,Cisl e Uil cioè i sindacalisti-lavoratori, figure diverse dai sindacalisti esterni, stipendiati direttamente dal sindacato. Prosegui la lettura »
Precari per sempre: il nuovo ‘collegato’ lavoro
Il condono tombale per le imprese che utilizzano lavoratori precari è diventato legge di stato con la firma del Presidente Napolitano e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. E’ la legge 183/2010 che in 18 pagine modifica fortemente l’attuale disciplina del diritto del lavoro per i lavoratori precari e i neoassunti.
Ecco i punti salienti della riforma:
a) Per quanto riguarda le controversie di lavoro non vige obbligo di effettuare un tentativo di conciliazione, ma è possibile rivolgersi immediatamente all’autorità giudiziaria, a meno che non si decida di impugnare dinanzi al giudice un contratto di lavoro certificato. In questo caso, infatti, il tentativo di conciliazione presso la commissione che ha emesso l’atto di certificazione è obbligatorio.
b) Permane inoltre la possibilità di accedere immediatamente alle procedure arbitrali, nei casi e con le modalità previste dai contratti collettivi. L’arbitrato sarà disponibile in due forme alternative: durante il tentativo di conciliazione promosso presso la Direzione Provinciale del Lavoro, dove è la commissione di conciliazione a costituirsi in collegio arbitrale su richiesta delle parti; davanti al collegio costituito a iniziativa delle parti, con un rappresentante per ciascuna di esse e un presidente scelto di comune accordo. Infine, nei casi l’arbitrato davanti alle commissioni di certificazione dovranno essere queste stesse a istituire camere arbitrali proprie.
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*Ora siamo stanchi: permesso di soggiorno subito!*
Milano, 7 novembre 2010. Dal 5 novembre un gruppo di immigrati è salito in cima alla torre ex Carlo Erba in Via Imbonati a Milano. Non scenderanno fino a che non verrà data risposta alla richiesta di veder riconosciuto il diritto a una vita dignitosa, che passa innanzitutto per l’ottenimento del permesso di soggiorno.
In prosecuzione delle mobilitazioni degli ultimi mesi e come gli immigrati di Brescia, che alla fine di ottobre sono saliti su una gru della metropolitana, anche gli immigrati milanesi denunciano una situazione che coinvolge almeno 50mila persone, tutte truffate da una sanatoria farsa per la quale hanno sborsato migliaia di euro e da cui la maggioranza è rimasta esclusa per motivi pretestuosi.
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Oggi pomeriggio a Milano alle ore 17.00 si è tenuto un presidio di solidarietà ai 6 lavoratori immigrati che da Sabato scorso occupano il cantiere del metrò di V. Faustino a Brescia. Al termine del presidio, nove
immigrati sono saliti nel tardo pomeriggio sulla ex torretta “Carlo Erba”del Maciachini center, in Via Imbonati, angolo Via Bovio a 30 metri dialtezza.
Loro intenzione è rimanere sulla ciminiera finché non si trova una soluzione ad una situazione paradossale, che impedisce, secondo la circolare Manganellli (nomen nominis), di poter usufruire di un permesso di
soggiorno (in attesa di occupazione) per chi ha fatto la richiesta nella “sanatoria truffa” come colf e badante. Ma la battaglia, in solidarietà con Brescia, non si limita a questo. Le richieste sono tanto chiare quanto ragionevoli:
1. Allungamento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro, in seguito alla crisi economica;
2. Applicazione della direttiva 2009/52/CE del Parlamento Europeo o del Consiglio, 18, 18 giugno 2009, relativa al permesso di soggiorno per chi denuncia il datore di lavoro in nero o in condizione di super-sfruttamento;
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