Il Wisconsin va a rotoli e l’opposizione scappa

Repubblica.it – 18 feb 2011

NEW YORK – Lo Stato va a rotoli e per arginare il deficit il governatore repubblicano non trova di meglio che salassare i dipendenti pubblici spezzando le gambe al sindacato. E l’opposizione democratica che fa? Scappa… Sembra una barzelletta politicamente scorretta la cronaca delle ultime ore che hanno sconvolto il Wisconsin. Eppure è storia seria, serissima, anzi drammatica. C’è chi l’ha già battezzata la Ground Zero dei sindacati. Perfino il presidente Barack Obama è dovuto intervenire a una radio locale per ricordare che la strada intrapresa è senza uscita. I dipendenti pubblici non sono il nemico: i dipendenti pubblici sono i nostri amici, i nostri vicini, sono insegnanti, pompieri, poliziotti. Così parlò il presidente. Belle parole. Peccato che furbescamente, visto che sono larga parte del suo elettorato, il governatore Scott Walker ha esentato pompieri e poliziotti dal salasso. Recuperando però con gli insegnanti: che l’hanno ripagato dichiarando guerra. Siamo già al terzo giorno di sciopero, scuole chiuse e bambini a casa. Per la gioia, si fa per dire, dei genitori costretti a sacrificare il lavoro. Con le sentite scuse del distretto scolastico: “Apprezziamo la vostra pazienza in questi momenti difficili”. Perché maestri e professori sono accampati invece giorno e notte davanti al Campidoglio di Madison: assediato dai manifestanti per impedire che il governo passi la sciagurata legge. Siamo alla paralisi. Ed è qui che entra, anzi esce di scena il simpatico plotone dei democratici. I poveretti le hanno provate tutte per fermare la distruzione dello stato sociale ad opera dell’implacabile Scott. Senza successo. Con la maggioranza schiacciante che si ritrovano, i repubblicani sono padroni della situazione. E infatti mercoledì alla Camera avevano già spianato la strada al decreto che castiga statali e sindacati: 12 contro quattro, 12 repubblicani contro quattro democratici, il comitato legislativo spaccato come da seggi rappresentati, un partito contro l’altro armato. Ieri sarebbe toccato al Senato dare l’altro via e far scattare la legge già da oggi. E anche qui non c’era storia: i democratici sono 14 e i repubblicani 19. Ma c’è un ma. La votazione ha bisogno di un quorum: 20 senatori. Cioè almeno un democratico deve partecipare. E qui s’è realizzato il colpo di scena. Nessun democratico s’è presentato al voto: nell’estremo tentativo di mandare a monte tutto. Apriti cielo. Dopo una mattinata d’attesa la polizia ha dovuto lanciare un vero e proprio allarme. I democratici sono stati dichiarati letteralmente dispersi. Latitanti. E ricercati. Abbandonare in massa l’ufficio pubblico è come marcare visita. “E’ il colpo finale: credo che abbiano deciso di non presentarsi per niente”, ha dovuto ammettere sconsolato il capogruppo repubblicano Scott Fitzgerald. Ma dove sono finiti i senatori? Si sono dati appuntamento in un posto segreto. Li hanno visti salire su un pullman. Sono già oltre il confine dello Stato. Le voci si sono inseguite senza controllo: ma dei senatori latitanti fino a tarda notte nessuna traccia. E’ o non è una storia incredibile? Eppure la battaglia del Wisconsin non si esaurisce nei suoi confini: e non solo per la fuga dei dems. Il piano del governatore più che drastico è letteralmente antisindacale. Il prode repubblicano vuole chiudere il buco attuale di 137 milioni che nel giro di un paio d’anni dovrebbe superare i tre miliardi e mzzo di dollari. E dove pensa di tagliare? Nella sanità ovviamente: raddoppiando dal 6 al 12 per cento dello stipendio il contributo dei dipendenti statali. E poi eliminando i poteri di contrattazione dei sindacati che fanno perdere tempo e denaro allo Stato. E’ un’insurrezione: il signor Scott sta usando la scusa del deficit per smantellare il sindacato. Ma gli osservatori avvertono: con gli Stati sull’orlo della bancarotta – per non parlare del povero Obama alle prese con un deficit federale da 14mila miliardi – la via prospettata dal Wisconsin rischia di essere seguita a brevissimo da tante altre amministrazioni repubblicane. Usa Today ha contato Arizona, Florida, Indiana, Iowa, Michigan, New Hampshire, New Jersey e New Messico tra la doppia dozzina di Stati (praticamente metà Unione) pronti a seguire l’esempio. Insomma una nuova guerra di secessione ai danni del sindacato, cioè dei diritti di tutti i lavoratori, e di una nuova schiera di schiavi: gli impiegati statali chiamati a pagare per gli errori di tutti. Compresi quei senatori che adesso, sull’orlo del baratro, non hanno saputo trovare di meglio che darsela a gambe levate.

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